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Bezos a Torino: perché la bolla dell’intelligenza artificiale è diversa

Sul palco dell’Italian Tech Week a Torino la scorsa settimana, Jeff Bezos ha pronunciato parole che meritano una riflessione profonda: siamo dentro una “bolla industriale” dell’intelligenza artificiale, non una bolla qualsiasi, ma una di quelle che cambiano il corso della storia tecnologica ed economica.

La distinzione che Bezos ha tracciato è fondamentale: esistono bolle che distruggono valore e generano crisi sistemiche (come quella immobiliare del 2008 o le speculazioni finanziarie che periodicamente scuotono i mercati) ed esistono le bolle industriali, quelle che accompagnano l’arrivo di tecnologie veramente trasformative. Come tutte le bolle e le innovazioni tecnologiche, anche quella che stiamo vivendo dell’AI porta con sé eccessi, investimenti sbagliati ed entusiasmo irrazionale, ma lascerà in eredità infrastrutture, innovazioni e progressi che ridefiniscono intere industrie. È lo stesso schema che abbiamo visto con Internet negli anni Novanta, con le ferrovie nell’Ottocento, con l’elettrificazione all’inizio del Novecento e sicuramente, ora come allora, molti investitori perderanno denaro e molte startup non sopravvivranno alla fase di consolidamento. Ma i benefici per la società saranno giganteschi: l’intelligenza artificiale, ha ribadito Bezos, è reale e cambierà ogni settore industriale.

Per gli imprenditori italiani, soprattutto per le piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto produttivo del nostro Paese, questo momento richiede un’analisi attenta perché da un lato la tentazione di lasciarsi travolgere dalla novità è forte, ma dall’altro, il rischio è di considerare tutto questo rumore come una moda passeggera, aspettando che passi prima di muoversi – quando ormai sarà tardi.
Riconoscere che siamo in una bolla non significa negare la sostanza della tecnologia, ma bisogna prepararsi con intelligenza strategica, investire in conoscenza, costruire competenze interne e sperimentare in modo controllato prima di impegnarsi in trasformazioni totali.

Le aziende che hanno guadagnato dopo la bolla di Internet non sono state quelle che hanno investito di più o più velocemente, ma quelle che hanno capito profondamente come la nuova tecnologia potesse risolvere problemi reali dei loro Clienti. Bezos ci ricorda una lezione essenziale: quando una tecnologia è veramente trasformativa, gli eccessi speculativi che la accompagnano non ne diminuiscono il valore di lungo periodo, semplicemente rendono più tortuoso il percorso e la vera sfida per gli imprenditori non è evitare la bolla, ma navigarla con saggezza.

Nei prossimi anni vedremo molte aziende AI scomparire, molti investimenti rivelarsi infruttuosi, molte promesse rimanere inevase. Ma vedremo anche emergere applicazioni straordinarie, nuove capacità produttive, opportunità competitive prima impensabili e la questione non è se, ma come ciascuno di noi sceglierà di posizionarsi in questa trasformazione inevitabile.

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