La Virtù sta nel Mezzo, dicevano già i nostri padri latini – un concetto, quello di equilibrio, che ancora oggi è più attuale che mai. In un mondo che promuove fin da piccoli nella scuola, e poi nello sport e nella carriera lavorativa, il dover essere primi a tutti i costi, rischiamo spesso di confondere la perfezione con il perfezionismo e, permettetemi, non è la stessa cosa.
La mia personalissima visione del raggiungimento del successo e dei propri obiettivi personali passa indissolubilmente attraverso una gestione equilibrata e serena della persona e dell’individuo: come per un’opera d’arte, come per un bel film, il capolavoro è l’insieme della storia, delle immagini, delle interpretazioni, della musica e delle riprese che, in perfetta armonia, producono il risultato ottimale.
Gli estremi, la Storia ci insegna, non portano mai a situazioni piacevoli: pensiamo a come dei messaggi di pace e di fede si siano trasformati in fanatismo religioso (di tutte le religioni e in tutti i tempi) e come questa piaga ancora ai giorni nostri sia presente nonostante nella storia del solo nostro continente non si fosse mai vista un’assenza di guerra così lunga.
Anche nel mio lavoro credo fermamente in questo valore e ritengo che l’equilibrio sia uno dei fattori determinanti per una strategia vincente: la diversificazione degli investimenti è infatti una delle garanzie migliori di solidità ed affidabilità nel tempo. Diversificare significa guardare ai nuovi mercati, utilizzare nuovi prodotti ed estendere le proprie attività strategiche a tutti i settori, sviluppando nuove risorse da fonti prima sconosciute o non utilizzate ed evitando di fossilizzarsi su situazioni che a lungo andare possono divenire addirittura sterili.
Equilibrio quindi per guardare avanti, con modernità e serenamente, ad un mondo che cambia senza estremizzare il rischio e senza mettere a repentaglio il lavoro fruttuoso di anni.