In questi giorni di confusione sui mercati, la questione Grecia, i dubbi sull’Euro e le incertezze poste dal terrorismo internazionale, ricevo parecchie domande dai miei Clienti su quali strategie si debbano seguire: è il momento di uscire dai mercati azionari? Bisogna correre verso i beni-rifugio? I titoli di stato sono ancora investimenti sicuri? Tutte domande più che giustificate, ma che richiedono spiegazioni complesse e le cui risposte possono a prima vista non sembrare soddisfacenti.
Non vorrei banalizzare, ma credo che se dovessi fare un parallelo con una situazione che ben conosciamo, è un po’ come pensare che quando una squadra di calcio non segna basta cambiare l’attaccante in campo e tutto magicamente si risolve. Ma, come sappiamo, non è così.
Il valore aggiunto di un consulente finanziario con alle spalle una struttura solida e preparata è quello di elaborare una strategia, una strategia vincente a medio e lungo termine per raggiungere quegli obiettivi concreti e reali che il Cliente si aspetta. E per fare questo bisogna avere competenze tecniche importanti a livello finanziario, economico, assicurativo, previdenziale e fiscale.
Solo l’insieme di tutte queste componenti possono portare all’elaborazione di una strategia vincente che sappia sfruttare le macro visioni dei mercati negli anni, che tenga conto dei dati e delle proiezioni elaborati dai migliori esperti di settore e la cui condivisione della conoscenza permette di sfruttarne le capacità anche da parte dei singoli Investitori.
I mercati sono come le aziende: quante volte leggiamo e vediamo glorificati i successi di colossi come Apple e Google, le esplosioni creative di Facebook e Tesla, le potenze consolidate di Microsoft e Intel? Certamente, si tratta di nomi importanti, di casi di grande successo finanziario ed industriale che hanno portato a risultati di cui parlare sui giornali e in televisione. Ma di mille aziende che hanno creato un motore di ricerca per internet, solo una è diventata Google; per mille aziende che hanno costruito computer innovativi e telefoni, solo una è diventata Apple; di mille aziende che hanno sviluppato microprocessori, solo una è diventata Intel. Tutte le altre sono rimaste sconosciute nei loro garage californiani, stentano ad arrivare alla fine del mese o sono drammaticamente fallite portando a perdite di capitali ingenti.
Solo la strategia vincente di queste realtà ha portato al risultato – e come per loro, io credo che la vera strategia sia proprio la chiave per un buon successo finanziario dei Clienti: capire le loro necessità, ascoltare, decidere con loro e poi sfruttare le competenze degli esperti e gli strumenti tecnici più innovativi per mettere in pratica la strategia e raggiungere l’obiettivo e superando gli ostacoli come l’incertezza di questi giorni che non sono altro che un piccolo sassolino nella scarpa in un viaggio di mille chilometri.
La Strategia del Consiglio

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