Written by 11:18 Investimenti, Risparmio personale

ROE: il ritorno sul capitale e la solidità bancaria

In questo ultimo anno ha assunto sempre maggiore forza il concetto di solidità bancaria. Date le ultime decisioni prese all’Ecofin , di cui abbiamo parlato nei post precedenti, diventa ogni giorno più rilevante prenderne atto – ma vediamo di cosa si tratta e perché.
Senza entrare troppo nel tecnico sono due i temi che devono balzare subito all’occhio per valutare la solidità di un istituto ovvero la percentuale di crediti in sofferenza e il ROE. I crediti in sofferenza sono quei crediti che la banca fatica a recuperare e che probabilmente non recupererà mai, anche perché in passato la qualità del credito è stata scarsa oltre che per ovvi motivi contingenti. Questi crediti incidono fortemente sulle passività bancarie ed è stato stimato
che nel sistema ce ne siano circa 150 miliardi, un numero spaventoso. Il ROE invece è il ritorno sul capitale, acronimo inglese di Return On Equity. In poche parole si tratta della redditività che genera quell’impresa bancaria calcolata come valore percentuale sul capitale sociale.  E’ facile capire che, perché un’impresa abbia ragione di esistere, questo valore dovrebbe essere quantomeno intorno all’8%. Bene, in questa fase ci sono istituti che hanno un ROE negativo di 45 punti percentuali ovvero generano perdite su perdite.
Per tanto anche per un risparmiatore meno avvezzo potrebbe essere importante valutare almeno questi due dati che si possono reperire facilmente sul sito www.evaluation.it dove si trovano le schede di tutti gli istituti oltre che di tutte le aziende quotate del mercato italiano.  Darci un’occhiata potrebbe far fare un
salto notevole in termini di conoscenza e gestione responsabile dei propri denari.

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